Se siete pugliesi o, almeno una volta nella vostra vita siete stati in Puglia, vi sarete portati dentro di voi il ricordo del paesaggio dei grandi ulivi che caratterizzano tutta la regione, dal Gargano fino al Salento. Alberi scolpiti dal tempo e dall’uomo nel corso dei secoli, ulivi che non sono solo alberi, sono sculture naturali viventi, monumenti naturali e testimoni della storia e della cultura pugliese. Ma una delle caratteristiche degli ulivi di Puglia, oltre alle notevoli dimensioni, è quella di presentare una torsione dal basso verso l’alto sempre nella stessa direzione e cioè in senso orario. Girovagando in tutta la Puglia, da bravo cercatore di ulivi secolari, non sono riuscito a trovare un solo ulivo che ruotasse in senso antiorario. Si ritiene che la ragione di questo fenomeno sia legata alla rotazione terrestre. Dopo una certa età l’ulivo cresce sempre più lentamente fino ad essere influenzato, con molta probabilità, dal lento movimento della rotazione terrestre. Accade qualcosa di simile ai fluidi subendo la forza di Coriolis, per cui nel nostro emisfero boreale la rotazione è oraria mentre dall’altra parte del pianetà, nell’emisfero australe, è al contrario. Nelle mie ricerche non ho trovato un solo ulivo pugliese che ruotasse in senso antiorario dal basso verso l’alto. Questo vuol dire che se la torsione è causata dal movimento di rotazione terrestre, allora in Australia gli ulivi dovrebbero girare nel verso opposto. Peccato però che, fino ad ora, non siamo stati in grado di provarlo perché solo nel sud dell’Australia ci sono ulivi e questi sono tutti giovani. Ma, grazie allo stimolo offerto da Oreste Caroppo in un suo post su facebook proprio sulla rotazione degli ulivi, ho approfondito le mie ricerche e sono venuto a conoscenza di una realtà unica, che si trova in Cile, quindi nell’emisfero australe a sud del tropico del capricorno, dove sono presenti ulivi secolari di oltre 400 anni che presentano una rotazione inversa rispetto agli ulivi pugliesi. La prova che cercavamo!
Infatti, a soli 7 km dalla città di Huasco, nell’estremo sud della regione di Atacama in Cile, si trova una realtà conosciuta come progetto “ulivi centenari”, un progetto nato con l’idea di rafforzare l’identità olivicola della Valle dell’Huasco. E’ curioso come questo progetto ricordi quello da me fondato, il progetto Millenari di Puglia. Questa idea in Cile è nata dall’anziano proprietario degli ulivi secolari e da sua figlia Daisy che porta avanti il progetto con grande passione. Nella loro proprietà si trovano i primi ulivi portati dagli spagnoli più di 400 anni fa, come regalo agli abitanti del posto. Oggi hanno creato un itinerario che consente ai visitatori di ammirare gli ulivi secolari più antichi del Sud America e di conoscere la storia dell’olio. Questa secolare tradizione olivicola fu iniziata da Francisco Ceferino Rojas, meglio conosciuto come Don Pancho Rojas, producendo sia olive della varietà Sevillana che olio di grande qualità dovuto al clima del deserto di questa regione e della terra segnata dal passaggio dell’acqua del fiume Huasco. Oggi Daisy Rojas Marìn porta avanti la tradizione consentendo ai visitatori di camminare sotto l’ombra degli antichi alberi e di conoscere il sapore del loro olio. Nella gallery sono presenti alcune foto degli ulivi secolari del Cile. Come si può notare il tronco presenta una torsione in senso antiorario salendo dal basso verso l’alto. E’ esattamente il contrario di quello che accade agli ulivi pugliesi, la prova che l’ulivo è influenzato dalla rotazione terrestre!
Aggiornamenti: altri ulivi secolari piantati dagli spagnoli in America Latina sono stati trovati nel cuore di Lima, in Perù, in un parco cittadino. Alcuni di questi ulivi presentano chiaramente una torsione del tronco che è opposta a quella degli ulivi pugliesi e mediterranei.
Enzo Suma
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